lunedì

29 maggio 1996 - Le Clarisse e una veglia eccentrica...

Ieri hanno rubato nella stanzetta del corridoio la coperta che avevo dato a sera prima al  Capucin per ripararsi dal freddo della notte. Era la coperta in dotazione alla mia camera. La colpa è di quello stronzo di sentinella che va a spasso lasciando la porta del corridoio aperta.
Questa mattina predica a lui e a Pierre, il cuciniere, a proposito di porte, di chiavi, di sorveglianza della casa. Si tratta, è vero, della sentinella del garage ma siccome staziona sempre davanti ala mia porta un'occhiata non fa male! Oltre a il fatto che ha l'incarico di controllare anche qui.

Avvenimenti degli scorsi giorni: battesimi e comunioni domenica di Pentecoste, una novantina di battesimi, 27 le Prime comunioni. Medaglie ai ragazzi del primo anno di catechismo, 139. Mi hanno dato una  mano per confessioni e messa padre Carlo e padre Francis

Il coprifuoco è continuato per tutta la settimana e a partire da lunedì le cose stanno ritornando alla normalità: a Bangui si sta trattando e i militari sono rientrati nelle caserme non senza aver sequestrato una vettura della missione di Bocaranga oltre a quella di padre Valentin qui a La Yolè.

Domenica a pranzo c'erano padre Carlo, Dante e le suore. Sabato sera, 25, veglia della parrocchia in preparazione della Pentecoste. L'ho voluta io questa veglia per avere un momento unitario tra tutti i movimenti della parrocchia che volentieri vanno ognuno per conto suo.

Martedì 21 quindi incontri di preparazione con i responsabili dei movimenti e sabato veglia con una partecipazione non eccessiva dato il coprifuoco che scoraggiava i lontani dalla Chiesa. I movimenti che sono intervenuti alla preparazione sono stati: Carismatici, Legion, catechisti, padre Villen. Si è riflettuto su cinque temi legati all'azione dello Spirito: verità, riconciliazione, carismi, consolazione, unità. Interventi molto lunghi di ciascuno tranne il mio contenuto entro 6-7 minuti (strano!) I Carismatici avevano anche loro la loro veglia notturna dedicata al loro...Santo e dopo qualche contrarietà iniziale hanno collaborato partecipando a parte dell'una e naturalmente all'altra. Per  suor Pascale questa veglia si trattava di una "eccentricità". Povera suor Pascale, simpatica ma anche vecchia nel cervello e legnosa nel capire quello che non rientra nei suoi schemi. Comunque è venuta anche lei.
...
Ho parlato or ora con Pierre e la sentinella: asch! ah! eh! ahi! ma la coperta non è tornata. Ordini severi su chiavi, porte e movimenti di gente. Magari la prossima volta rubano il campanile...o il prete!

Mi ha detto Dante che Luigi ha riparato ieri sera il videoregistratore. Qualche piccola responsabilità nel guasto ce l'ho anch'io, sempre però per cercare anch'io di farlo funzionare. A questo punto c'è il rischio di perdere del tempo davanti al televisore magari per vedere e rivedere la mia produzione...artistica. Servirà comunque per fare dei montaggi con la telecamera.

Ieri martedì 28 sono stato dal Vescovo per concordare le Cresime. Abbiamo parlato di politica centro africana, dei recenti avvenimenti,  del tentato colpo di stato dei militari o, meglio, di una parte di loro, della posizione equivoca di Jaques, capocatechista, con la sua vendita abusiva di medicinali ecc. ecc.

Quando vado dalle Clarisse, come ieri per ostie o altro, continuo a far loro prediche sul loro modo, a mio avviso, ottuso di intendere e di praticare la clausura. Povertà per loro è anche dipendere dagli altri per tante piccole necessità che richiedono viaggi all'esterno. Per me la loro è una elegante forma di sfruttamento della disponibilità degli altri per farsi sentire. Ma come ho detto loro, le mie osservazioni hanno lo stesso effetto che lavar la testa all'asino e quindi ci rinuncio d'ora in poi. Le metterò nello stesso mucchio dove ho già messo quelle di Aulla e le suore missionarie di Maria di Zamperini, con molti punti più a vantaggio di queste di Bouar che se non altro (c'è anche dell'altro) hanno più senso dell'umorismo e meno fondatori viventi, anzi nessuno!

Qualcosa si sta muovendo nel sango, anche in quello parlato: una certa facilità nel comporre omelie scritte, preghiere dei fedeli parlate e interventi o esortazioni occasionali nella Messa, specie se c'è da fare qualche osservazione o critica.
E' sempre lo stesso problema: quando sono un po' arrabbiato parlo meglio sia il francese, sia il sango. Devo avercela con qualcuno per cavarmela meglio. Originale, no?
Stop.

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