mercoledì

11 giugno 1996 - Il predicatore ambulante

Nic ciekawego! Direbbero i polacchi, niente di importante.
In mezz'ora ho scritto due pagine di mini omelia per l'adorazione della figura del santo di oggi, San Barnaba. Nella seconda metà ho parlato dell'incontro con quel predicatore ambulante zairese che ieri sera è venuto alla mia porta e che già avevo incontrato a San Giuseppe. Ha ripreso con i suoi soliti discorsi, io gli ho dato un po' corda, un po' l'ho contestato, poi l'ho invitato ai vespri con i seminaristi quindi altri discorsi fino a che Joseph, la sentinella, che già lo aveva tenuto sotto controllo prima quando entrava e usciva dalla chiesa lo ha messo alle strette chiedendogli la carta di Battesimo che lui non aveva. Lo ha messo alla porta anche se pioveva.
Io seguivo la loro conversazione alquanto tesa cercando di captare qualche espressione francese.
Si tratta dei soliti esaltati che si autoproclamano messaggeri di Dio o "berger" come diceva questo e danno vita alle cosiddette "chiese apostoliche locali". Questo però non sembrava neanche troppo furbo.

Sempre ieri sono andato con Ludovik a filmare i lavori nei campi verso Kella. Lì c'era Anatole, un consigliere della Parrocchia già avvisato da Ludovik, con tutta la famiglia più un bracciante. Sono stati gentili e hanno collaborato benissimo. Ho dato loro 1000 franchi e 500 a Ludovik. Ho filmato anche la strada del ritorno con le sue buche, dal mercato di Herman fino a casa. Dovrò fare un po' di post-produzione cercando di ampliare i commenti fatti durante le riprese.

Ieri sera lettura della "Vita consacrata" con le suore, visione della videocassetta del giorno e lettura del Corriere Apuano che riportava parte della mia lettera (a puntate).

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