mercoledì

18 gennaio 1996 - C'è posta

Arriva un sacco di posta: ce n'è per tutti. Le Suore del Lieto Messaggio ed io abbiamo avuto la nostra parte abbondante. Compresi per me due numeri del Corriere Apuano.
Alle 15 preghiera ecumenica con i luterani nella loro chiesa...mi sono scordato, tanto per cambiare! Mi rifarò giovedi prossimo in cattedrale!

domenica

16 gennaio 1996 - La prima messa in sango

Il diario non ha avuto lunga vita o, perlomeno, non è stato continuo. Siamo al 16 gennaio 1996: è passato novembre, l'Avvento, il Natale, l'anno nuovo, l'Epifania ecc. Nessuna notizia sul diario. E' vero che uno potrebbe difendersi sostenendo che è più importante fare la storia che scriverla, ma si tratterebbe sempre di una scusa. 
Riprendiamo quindi con le notizie di oggi: prima uscita per celebrare una messa in quartiere. Si trattava della chiesa di Sant'Antonio da Padova insieme a don Danilo. Ho fatto da celebrate principale al lume di una candela prima e poi dell'alba che portava un po' di luce. E, udite udite, ho fatto la mia prima omelia in sango. Pochi minuti, con all'inizio una mia captatio benevolentiae a proposito della lingua. Ho buttato giù il testo ieri con correzioni e aggiunte successive di Bernard e via così. C'erano circa 25 persone. Prima della Messa colazione da don Danilo e dopo colazione dalle suore.
Capirete, dopo un cotanto sforzo...

martedì

8 novembre 1995 - Visite da Modena

Come era prevedibile il diario rallenta e scompare per giorni e giorni.
Riassumendo: il giorno dei morti messa e uscita la cimitero davanti alla Cattedrale. Il giorno dei Santi alla Yolè per pranzo e visita la seminario dei Capuccini con rosario nel piccolo cimitero* insieme agli studenti.
Sabato e domenica con il Vescovo a Bohaung per inaugurazione del campanile, il tutto documentato nella videocassetta che ho girato. Arriva monsignor Govi con alcuni di Modena: gli chiedo se monsignor Govi rientrerà in Italia e lui mi risponde: monsignor Govi sono io! Non l'avevo riconosciuto con il berretto e gli occhiali. Una delle mie tante figure di merda...
Dopo cena di chiacchiere con Govi, Gianni** e gli altri con previsioni sul futuro Vescovo di Modena che ne è senza. Telefonano Graziano, Renata e Mattia dandomi il numero di Lucio.


*nel Cimitero de La Yolè verra sepolto don Adriano.
**  Monsignor Armando Gianni, originario di Fivizzano (MS), è Vescovo di Bouar.

lunedì

30 ottobre 1995 - Incontro con i giovani

La febbre scompare. Nel pomeriggio vado in un villaggio oltre Maigarò con Cirillo ad un incontro con i giovani nella chiesa del villaggio. Rientriamo facendo acquisto di legna. Salto dalle suore di Gemona e rientro a casa.
Dopo cena un po' di fisarmonica e di canti.
Non perdo occasione per scambiare qualche battuta in polacco con Pioth e di sango con gli altri.

29 ottobre 1995 - Febbre

Ricomincio ad andare in brousse con Cirillo. Studio sango e tiro avanti la giornata con la febbre* che cresce e un po' di debolezza.

* Si tratterà del primo attacco di malaria.

28 ottobre 1995 - Come andare al Louvre...

Sono andato con Cirillo a trovare le Clarisse che non avevo ancora non avevo visto. Si è parlato di tutto: della loro storia e della mia, di quella delle Clarisse di Aulla. Un incontro cordiale e rumoroso da parte mia. Mi sono scordato, tra tante chiacchiere, di chiedere di pregare un attimo con loro.
E' come andare al Louvre e tenere gli occhi chiusi. Rimedieremo la prossima volta.
Nella nottata dissenteria e febbre crescente. Il mattino resto a letto.
Faccio colazione alle 7.30 e partecipo alla Messa delle 8.30 per non rischiare fughe improvvise...da celebrante.
Un po' di commozione all'inizio della celebrazione all'attacco della corale. Impressioni varie, qualcosa di nuovo, qualcosa di dejavu.
Il sango è sempre una barriera.
Pomeriggio con sempre un po' di febbre che nella nottata arriva a 38°.
Salto la cena e dormo dalle 18 alla 7 del mattino.

27 ottobre 1995 - Letture in sango

Riprendo verso le 18 del 27 ottobre. Ormai conosco la cucina del Convento, ottima e abbondante, qualcosa della città e dei dintorni, volti, accenti etc.
Ieri ispezione a Maigarò e a tutto il complesso della scuola tecnica a San Laurent e alla scuola teologica, alla casa di un catechista di Maigarò con padre Maximilien.
Oggi mi ha portato in giro padre Cirillo: centro città e Fatima dalle suore che ci hanno invitato a cena per questa sera essendo, tra l'altro, il compleanno di suor Elisa.
Nel pomeriggio e anche in mattinata mi sono procurato libri in sango e ho letto facendo la traduzione mentale un po' in camera, un po' sulla veranda dove passavano italiani, francesi, polacchi, vescovi, laici, preti e frati.
In mattinata sono stato anche con Cirillo alla radio.
Dimenticavo: ieri sera sono arrivate le valigie, finalmente!
Ora mi sta chiamando Cirillo per andare a cena dalle Suore del Lieto Messaggio.
Mbi guè ti te kobè, hio hio!

24 ottobre 1995 - Deo gratias

Sono le 21.45 a Bouar. Sono in camera presso il Convento dei Capuccini. Sto per andare a dormire dopo aver sistemato le mie cose, o meglio, quella parte che non si trova nella valigia che è ancora in viaggio per Bouar.
Non avrò tempo questa sera di scrivere il diario di viaggio da Parigi a Bouar perchè tra poco toglieranno la luce.
Mi limito per ora ad un "Deo gratias!" per tutto quello che è successo fin'ora, compresi gli inconvenienti che hanno un po' movimentato le due ultime giornate. Termino qui.
A domani.

22 ottobre 1995 - Partenza

Ore 8.15: partenza dal casello di Pontremoli dove attendeva Giovanni Perini dopo aver caricato Dante* ad Aulla alle 7.30 e fatto gasolio a San Benedetto.

Ore 10: uscita a Piacenza per una visita alla vecchia parrocchia di don Giovanni, Dante acquista formaggio e ripartenza per Linate. Operazioni di parcheggio, carico e sopracarico con la scusa dei "salami". La valigia si attestava su oltre 30 kg! La tensione e le preoccupazioni finiscono e si mangia tranquilli. Pranzo al self service buono e abbondante quindi saluti e abbracci. Acquisto stecche sigarette e pellicole.

Ricerca imbarco con qualche difficoltà poi chiamano Filippi e Quadrelli all'altoparlante invitandoci a salire: corsa, telefonata dell'addetto all'aereo in partenza e si salta sul pullmino che porta ai piedi della scaletta. Sistemazione nostra e dei bagagli: c'era posto da vendere! Altro respiro! L'aereo però non parte: ci dicono che ci sono problemi all'impianto radio della torre di controllo.
Un'ora e un quarto di attesa poi...allacciare le cinture. Sto spesso in incollato all'oblò e recito ripetutamente il salmo 8 nella fase di decollo.
Cielo sereno, foschia lontana. Alla mia destra un po' sotto c'è l'ala dell'aereo e sotto il paesaggio, tanti monti,, neve, ghiacciai, prati, boschi, terre coltivate ed insediamenti umani. Le ombre disegnano in maniera insolita i profili insoliti dei monti sottostanti: le ombre della sera. Quindi si scende su Parigi.

Clima euforico, danno alla borsa superpesante di Dante, sostituzione con una mia di riserva. Il mio zaino pesa sempre di più nonostante sia alleggerito di salami, parmigiano, lampada, paleria della tenda: un peso come fosse piombo (e in effetti c'era nelle batterie all'interno...). Scrocchiamo un accendino a testa alla Philip Morris e cerchiamo informazioni sull'Air Afrique. Decidiamo di prendere un taxi per l'albergo che risulta essere piuttosto lontano. Durante il viaggio si chiacchiera di problemi internazionali con il taxista che ho trovato molto acuto e poco tenero con i guardiani del vapore.
Sistemazione e uscita per una cena e acquisto di h2o e uva.

Ore 21.25: Difficoltà nel ritrovare la strada dell'albergo distratti come eravamo dalla Parigi notturna.

* Dante Quadrelli è un volontario partito per la Repubblica Centrafricana insieme a don Adriano.